Persona 5 Royal: pur ODIANDOLO ha preso il mio cuore

Che Persona 5 sia uno dei videogiochi più amati nel panorama dei JRPG, e in generale nel suo medium d’appartenenza, ormai non fa più notizia. Infatti all’epoca della sua uscita, tra le esclusive PlayStation 4, è stato tra i più acclamati dalla critica.
Però nel voler approcciare a un titolo del genere si può facilmente incappare in un malcontento per chi non mastica il genere. Portando molto spesso ad abbandonare il titolo nelle battute iniziali.

La mia esperienza con questo titolo è sicuramente singolare, ma comunque riconducibile a svariati pareri online, di amici e non, di come questo titolo ti faccia passare la voglia di giocarlo! La cosa, infatti, è abbastanza comune!

In questo articolo introspettivo (senza spoiler) la mia intenzione è quella di cercare di non scoraggiare chiunque voglia giocare a questo titolo. Soprattutto al giorno d’oggi che Persona 5 non è più esclusiva PlayStation ed è possibile giocarlo praticamente ovunque! Per giunta nella sua versione migliore e con testi in italiano, ovvero Persona 5 Royal. Uno dei miei videogiochi preferiti di sempre.

Artwork di Persona 5

Un successo nascente

Dell’esistenza di questo titolo nel periodo di uscita ne sentivo parlare tanto, a tal punto dal provare un senso di nausea alla continua pressione mediatica. Per me trovare qualsiasi riferimento al titolo e alla serie all’interno di YouTube in quel periodo proprio non ci stavo.

Per giunta Sony Interactive Entertainment in quel periodo aveva pubblicato un’altra sua esclusiva. Un seguito di un gioco per PS Vita, che con il secondo capitolo non ha avuto i riflettori che meritava. Dove questi ultimi erano tutti puntati su questo Persona 5.
La domanda che mi è sorta in quel periodo è stata: “Come mai si parla tanto di questo quinto capitolo e non ho mai sentito parlare dei quattro capitoli precedenti?

Aldilà della mia ignoranza videoludica dell’epoca c’è però un fondo di verità. Persona 5 era destinato ad essere un successo commerciale che avrebbe da lì a poco cambiato completamente l’ottica dell’azienda, la Atlus. Creando così un prima e un dopo Persona 5. Basti pensare che la distribuzione di tutti i titoli passati nel nostro territorio arrivavano solo in lingua inglese.

Screanshoot del trailer d'Annuncio di Persona 5

Visto dal vivo

Nell’anno successivo per fortuna ne sentivo parlare meno, ma non avevo ancora fatto i conti con il mio primo viaggio in Giappone
Infatti a settembre 2018, ebbi l’onore per la prima volta di fare un viaggio intercontinentale verso il Giappone. Era un viaggio organizzato con i ragazzi di Orion e Fraws di Parliamo di Videogiochi. Guarda caso in viaggio proprio con una persona che di Persona ne ha parlato tanto nei suoi canali social (scusate il gioco di parole). E sto parlando di Gianandrea. Per quanto lo apprezzi, ho sempre percepito i suoi inviti a giocare determinati videogiochi molto insistenti. Ma magari è sempre stata una mia percezione del suo modo di parlare, mea culpa.

No, non ci siamo scannati! Semplicemente non c’è stato proprio modo di parlare di Persona 5. Soprattutto perché in viaggio c’erano altri appassionati di videogiochi, manga e anime molto più hardcore di me! Quindi ero più io che ascoltavo cosa avevano da dire inerente a… praticamente tutto quello che riguarda questa cultura.
Però alla nostra prima volta a Shibuya ricordo lucidamente che qualcuno ha esclamato “È come in Persona 5”.
“Caspita! È più forte di quanto credessi questo gioco!”, pensai al momento, “forse dovrei dargli una chance…”.

Action Figure di una Shadow della serie Persona
Questo scatto fatto nel 2018 ad Akihabara la feci per l’interessantissimo design di questo essere. Solo poi giocando Persona 5 ho capito cosa esattamente avessi fotografato.

Un meme, una promessa

Nel 2019, precisamente il 21 gennaio approdava in tivvù una serie animata che da lì a poco sarebbe passata alla storia: Adrian – La Serie Evento.

E ora cosa diamine c’entra Adrian con questo racconto??

Mi fa assurdo anche solo pensarlo! Da lì a poco avrei cominciato a giocare a Persona 5 grazie ad un video meme su Adrian pubblicato su YouTube da ilCirox con le grafiche, suoni e musiche del gioco!

Tralasciando il meme in se, è effettivamente la prima volta che vedo e sento l’atmosfera di Persona 5. Qualcosa che è sufficiente per incentivarmi all’acquisto!
Sono così: una recensione o un buon giudizio sentito online non sono mai sufficienti a convincermi. Sono sempre le prime sensazioni, magari anche nel momento opportuno, con un primo contatto, anche senza gamepad alla mano nel caso dei videogiochi.
Non mi importava che fosse solo in lingua inglese a questo punto! Era arrivato il momento di comprare una copia del gioco per poterlo finalmente provare! Ma prima vediamo quanto tempo ci vuole per il completamento su HowLongToBeat…

Circa 100 ore solo per la main quest! “Come 100 ore?”
Completare un gioco che richiede questo ammontare di ore è un impegno, non è come un videogioco che puoi terminare in meno di venti ore. Qui si tratta veramente di dover rinunciare a qualcosa per poterlo completarlo. Anche solo l’idea di dover fermarsi ad un certo punto e recuperarlo dopo qualche mese poteva non essere la migliore delle soluzioni. Anche perché si può perdere d’interesse!
Giocarlo in maniera regolare un titolo del genere credo che sia la chiave per poterne godere.
A questo punto comunque non mi tiro indietro e avvio la mia prima partita.

(Non) era arrivato il momento!

La sensazione che ho nel giocare questo titolo nelle prime ore è… combattuta…
Da subito comincio ad apprezzare tutto il comparto estetico del titolo, come le prime Cut-scene anime. Quella al centro di Shibuya più di ogni altra, soprattutto perché ci sono stato in quel posto. Dall’altro lato mi sento pervaso da informazioni che non riesco a comprendere, dialoghi lunghi e interminabili, tutorial su ogni singola cosa, la mancata libertà dovuta a tutta la fase scriptata… UNA NOIA!

Le prime quattro ore di gioco sono state così, perlopiù un’agonia!
Penso al fatto che il titolo è ancora lungo e che a breve la parte tutorialosa sarebbe giunta a termine.

NO! Anche dopo altre due sessioni, per un totale di 10 ore di gioco mi sembrava di essere ancora in gabbia.
Questa sensazione pesava così tanto che sommata all’inglese dei testi e l’audio in giapponese non mi stavano facendo capire più nulla di cosa stesse effettivamente succedendo.

“Ma come può essere che un gioco così, che mantiene il videogiocatore dieci ore al guinzaglio, abbia uno score pari a 93 su Metacritic?”
Ed è così che abbandonai Persona 5.

Per ora…

Un desiderio, una soluzione

Passa il tempo tra la mia solita ordinarietà giornaliera e una cosa che si stava instaurando in me in quel periodo. Avevo sempre più una voglia matta di tornare in Giappone. Era stato magico la prima volta, ma quel viaggio mi aveva lasciato anche un senso di incompletezza. Come se non avessi visto abbastanza, ed anche quel poco che ho vissuto non era sufficiente a farmi realizzare di essere stato realmente lì. Vuoi magari che ero in un viaggio organizzato e muoversi in maniera schematica, con gente che parla la tua stessa lingua, non mi abbia fatto vivere quei momenti alla miglior maniera. Non una vera avventura.
La realizzazione molto semplice che ho avuto è stata quella di tornarci! E a fine settembre 2019 cominciai ad organizzarmi per il capodanno da passare in Giappone… Da Solo!

In questo lasso di tempo che intercorre tra la prenotazione e il viaggio, mi convinco di dover dare una seconda chance a Persona 5. I motivi erano molteplici. Non avevo chissà cosa da giocare in quel periodo, ero in uno stato mentale davvero rilassato e avevo fiducia nelle mie convinzioni. Oltre a queste giocare a Persona 5 poteva servirmi da preambolo del viaggio per coglierne poi le citazioni.

Da odiarlo solo a sentirlo nominare, a evitarlo, ad avere paura di affrontare un titolo così duraturo e anche dopo data una possibilità nonostante l’assenza dell’italiano, ed averlo anche abbandonato… Da lì a poco Persona 5 sarebbe entrato nel mio cuore! O meglio dire, avrebbe rapito il mio cuore!

Mostrami la tua vera forma!

E vi dirò di più! in questo lasso di tempo oltre a portarlo a termine nelle classiche cento e più ore… nell’immediato ho iniziato e finito una seconda run! Tutto prima del viaggio!

Come se non bastasse a metà ottobre viene annunciata per l’occidente la versione più completa del gioco in concomitanza dell’uscita dello stesso nel suolo giapponese. Ed ecco che Persona 5 Royal sarà disponibile dal 31 Marzo 2020. E come se non fosse abbastanza l’annuncio viene con l’ufficializzazione della presenza per la prima volta nella serie, ma non della casa, della lingua italiana!
Il pre-order da parte mia della Collectors Edition è stato immediato e automatico!

Annuncio della Versione Royal di persona 5

Dopo il viaggio in Giappone per me fu un periodo di cambiamenti. E in più sappiamo bene tutti che cosa sarebbe successo da lì a poco.
Il Covid-19 avrebbe plasmato la nostra quotidianità. Ed io ero lì a cambiare lavoro, trovandomi per un lasso tempo senza effettivamente avere un impiego, siccome la ristorazione era impossibilitata dalla emergenza.
Ma non tutto il male viene a nuocere. Ad aprile 2020 avevo davvero molto tempo a disposizione per poter giocare Final Fantasy VII Remake e Persona 5 Royal. Ed ecco che ancora una volta mi innamoro di quest’ultimo titolo! Aiutato dall’italiano comprendo più cose. La nuova versione è più gentile e coerente, lasciando qualche libertà in più al giocatore. E ci sono nuovi contenuti a rendere il titolo una nuova scoperta. E poi rigiocare le vicende dei Phantom Thieves è sempre un piacere!

Sotto la Maschera

Alla luce di tutto ciò, ora che questo titolo è disponibile praticamente su ogni piattaforma, considero questo titolo un Must-Play! Però… com’è difficile approcciarsi!

Come già scritto, questo articolo esiste per questo esatto motivo. Se avete dei pregiudizi, se non siete convinti, e se non vi sentite motivati nel giocarlo. È normalissimo! Che lo abbiate mollato, o che non avete mai avuto un approccio, non sono qui per imporvi di giocarlo, nonostante abbia scritto che è un must. A volte è anche una questione di giocarlo nel momento opportuno, senza alcuna pressione da parte di qualcuno. Non scoreggiatevi in nessun modo.

Ora però tocca parlare del titolo in sé, senza Major-Spoiler, dei suoi pregi e dei suoi difetti. Anche perché tutti i capolavori hanno le loro imperfezioni citando Solid Snake in Metal Gear Solid.

Un tripudio di piacere

Persona 5 Royal è la versione rivisitata, perfezionata e con più contenuti del titolo originale uscito nel 2017 in Europa su PlayStation 3 e 4. Infatti il gioco inizialmente doveva uscire solo su PS3, ma a seguito a dei rallentamenti nello sviluppo e anche una rivisitazione parziale del progetto il gioco, quest’ultimo tardò ad arrivare. Appunto dal predecessore, Persona 4, intercorrono ben 8 anni! Lì dove tra il 3 e il 4 intercorrono circa 2 anni.

Forse proprio questo ha reso P5 speciale. Un focus sullo sviluppo ben più ponderato, con una narrativa mai banale. Una cura nel gameplay dignitosa per un JRPG e, più appariscente, un impeccabile comparto artistico. Ma Andiamo con ordine.

Scalfendo la superficie narrativa

La narrativa in Persona 5 non lascia nulla al caso, solo nel primo atto gli argomenti trattati sono assai pesanti. Si parla di abusi fisici, sessuali e di minori, bullismo, abuso di potere e perfino il suicidio. Caspita se le apparenze ingannano! Questo è il pretesto narrativo che farà nascere i Phantom Thieves. Questi paladini della giustizia che desiderano null’altro che ripulire il mondo che li circonda da queste impurità. E lo fanno indossando delle maschere.
Maschere che ha uno un significato estremamente importante.

Come un fil rouge che unisce tutti i capitoli di Persona, c’è una componente costante e questa è la Velvet Room (Stanza di Velluto in italiano). Uno spazio mutevole in base alla persona che lo ospita, che esiste tra sogno e realtà, tra conscio e subconscio. Uno spazio che abbraccia l’ideologia degli studi di uno psichiatra svizzero, Carl Gustav Jung. Questi studi servono all’uomo per la propria Individuazione, portando il soggetto al riconoscimento della sua Persona e della sua Ombra, del proprio Sé e all’identificazione della propria Anima (nell’uomo) o del proprio Animus (nella donna).

Bada bene che Persona non è direttamente la nostra parola italiana, ma è una parola latina.
Citando Wikipedia: Il termine persona proviene dal latino persōna (corpo/maschera dell’attore) […] . Il concetto di persona è un concetto principalmente filosofico, che esprime la singolarità di ogni individuo della specie umana in contrapposizione al concetto filosofico di “natura umana” che esprime ciò che hanno in comune.

La Persona. La Ombra. Il Sé

La Persona è ciò che l’individuo palesa agli altri, il suo essere nella società, e non rappresenta chi è realmente. A tutti gli effetti una Maschera!
Infatti, nell’azione del risveglio del proprio Sé, gli eroi di Persona 5 si strappano via la propria maschera dal viso! Ognuna di queste scene presenti in gioco sono mozzafiato, in quanto si riesce a percepire il conflitto che avviene nei soggetti che risvegliano il proprio Sé e liberano la Persona.
Il Sé è il vero Io interiore, la nostra vera natura, libera da qualsiasi catena.

L’Ombra, invece, presente in ognuno di noi rappresentano gli istinti negativi che un soggetto, nel proprio inconscio, tenta di celare. Sentimenti molto spesso egoisti, o anche paure e repressioni profonde, che qui in questo Persona 5 vengono esasperati da parte dei nemici da abbattere.
Solo riconoscendo la propria Ombra e scontrandosi contro si superano questi sentimenti tremendamente cupi, così da trarre un vantaggio personale e facendosi forza.

Queste sono tutte nozioni che il videogioco abbraccia senza parlarne in maniera diretta, ma che sono tremendamente chiare nel nostro subconscio man mano che si prosegue per questa esperienza.

Non di ampie pretese, ma originale negli intendi!

Per il resto la trama del gioco si muove su questi binari. Sia che si tratta di quest di primaria importanza sia che si tratti di secondario. E con il proseguire del gioco la questione diventa sempre più collettiva.
Di per sé ogni arco narrativo va a ricalcare quelli che sono i sette peccati capitali, esasperati per poterne riconoscere il marcio.

Nella versione Royal si ha l’aggiunta di un arco narrativo extra che può essere innescato solo completando le route dei due nuovi personaggi presenti in Royal: Maruki e Kasumi.
Seppur fuori dallo schema dei sette peccati originali, il capitolo aggiuntivo è qualcosa di straordinario che va a scontrarsi con il proprio Sé. Per il resto vi lascio la sorpresa.

Dinamico, piacevole e scorrevole…

Il comparto del Gameplay presenta essenzialmente due macro momenti di gioco. Quella dello Slice of Life, dove siamo impegnati a curare il nostro protagonista nella vita di tutti i giorni, tra confidenti e attività da svolgere, e un calendario da ottimizzare. L’altra parte, invece, è quella dedicata al completamento dei Dungeon di gioco e al combattimento. Combattimento a Turni.

Non andrò a mentire… non ho mai giocato nessun titolo che avesse una delle due componenti sopracitate… eh no… Nemmeno Pokémon ho mai giocato!

Schermata del Combat Play di Persona 5

Il Combat Play a turni è stato per me, appunto, qualcosa di nuovo… E sono rimasto piacevolmente sorpreso di come questa formula, oltre a piacermi, man mano che vai avanti, ti sembra maledettamente dinamica. Dinamica a tal punto da non rendersi più conto di star giocando con la turnazione. Probabilmente anche merito dalle musiche e dalle grafiche sempre gratificanti da vedere!

Le parti della quotidianità del protagonista anch’esse si fanno apprezzare. Con alcune vicende dei Confidenti che nei primi momenti ti sembrano tremendamente banali, ma che man mano che si approfondisce certe sensazioni diventano palpabili, arrivando, in alcune di esse, a riscaldarti il cuore e farti scendere qualche lacrimuccia. Semplicemente è lo stesso discorso del conoscere il Sé, degli altri in questo caso, e andando oltre alla maschera costruita da e per la società. Mai mediocre!

…ma ha anche dei difetti!

Certo! Presenta comunque determinate criticità in tutto questo, su come ci siano determinati momenti davvero carenti! Ne ho già parlato in questo articolo. L’inizio, le prime dodici ore di gioco, sono tremendamente guidate e lente, con la sola libertà nel gestire i combattimenti nella nostra prima infiltrazione volontaria nel Dungeon.

Alcune Boss Fight in Royal sono state migliorate, altre le ho trovate tremende da giocare. C’è per esempio la quinta Boss fight che ha gravi problemi di balancing di difficoltà. Letteralmente è più facile sconfiggerlo con la difficoltà impostata al massimo che non con la difficoltà più bassa. Semplicemente assurdo!
E collegandosi a ciò, sia nel titolo originale e sia in Royal, il quinto Dungeon è terribile… Anche nello scripting di un determinato personaggio, prima che si cominci questo Dungeon, sembra essere stato inserito con la forza! Okay che Royal ha cercato di risolvere la cosa, ma purtroppo il danno esiste all’origine.

Kasumi di Persona 5

Altro aspetto negativo è che si ha la sensazione costante che ila nuova aggiunta in Royal, Kasumi, sia stata inserita in maniera fuorviante alle vicende originali. Rendendola così non partecipe fino alla conclusione della storia originale. Quindi solo nel nuovo capitolo facoltativo extra, qualora venisse innescato (Tranquilli, è un’operazione semplice). Questa è la cosa che più fa male di questa nuova versione. Soprattutto alla luce dell’altro personaggio aggiunto, Maruki, che ha avuto un ruolo molto più interessante, e facendolo interagire con l’intero party.

Occhi e orecchie ringraziano!

A cosa non si riesce a trovare alcuna criticità è tutto il comparto artistico.
La cura dei design, dei costumi, delle illustrazioni, dei menù… Ogni cosa presente a schermo è tremendamente stupefacente e non vi farà staccare facilmente gli occhi dal titolo.
E le orecchie godono altrettanto, con una OST degna di un 10 su 10. Alla composizione il buon Shoji Meguro e la cantautrice Lyn hanno scritto delle canzoni e dei brani di tutto rispetto, del tutto orecchiabili sempre e comunque. Al dì fuori del contesto videoludico stesso. Vi entreranno nella testa anche senza giocarci, e salvare questa musica sui nostri servizi musicali preferiti. Non devo nemmeno sforzarmi a descrivere questa OST. Semplicemente iconica.

(Beta) Animazione dell'All-out Attack di Persona 5

La soddisfazione, il compiacimento, il risveglio e la determinazione che il titolo che vi darà una volta portato a termine vi mancheranno subito! A tal punto che i più temerari affronteranno un New Game+ praticamente nell’immediato, come è avvenuto a me! E pensare che l’ho detestato!

Let us start the game

Dove recuperarlo?
Innanzitutto sconsiglio la versione originale. Non ha senso alla luce della rivisitazione con più contenuti. Soprattutto con la presenza dell’italiano che renderà lo scorrere dei dialoghi senza chissà quale sforzo.
Quindi Persona 5 Royal è disponibile su PlayStation 4 e 5, Nintendo Switch, Xbox One e Series X|S, e su PC tramite Xbox e Steam. Senza dimenticare che è incluso sul Game Pass sia su Xbox, sia su PC al momento della pubblicazione dell’articolo.

E mi raccomando… Take Your Time.

Prossimamente

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