Imprevisti e Negligenza | Il Giappone in Solitaria – Ep.4

Per la giornata dedicata a Osaka l’improvvisazione la fa da padrone. Nulla di tutto quello che ho fatto era programmato. Certo! Mangiare a Osaka nella storica Dotonbori mi sembra il minimo nel preventivato, ma aspettate, per il cibo avrete un articolo dedicato. Cerchiamo di goderci insieme questa giornata, senza esclusioni di “colpi di scena”… Una sorta… Capirete!

Acquario di Osaka

Meglio sbrigarsi!

Che bella sensazione nel svegliarsi la mattina e non sentire la pesantezza della sola idea di andare a lavoro… Non credo di essere l’unico a questo mondo. Sapere che questa giornata sarà unica è il giusto spirito per sentirsi immediatamente in forma. Oggi la destinazione è Dotonbori, a Osaka! Ad abbuffarsi dalla mattina alla sera, fin dove il mio stomaco e il mio intestino lo consentono!
Osaka è ad appena 15 minuti di Shinkansen da Kyoto, praticamente due grandi città a ridosso.

È la prima volta che prendo lo Shinkansen sin da quando sono arrivato e nella confusione della stazione e da subito non trovo le indicazioni corrette all’interno della stazione per arrivare ai Shinkansen…
“Oh no! Di nuovo!”
Ancora una volta perso nella stazione di Kyoto… Il perché di questa confusione nel ricercare i binari ancora non lo capisco. Questo poi include la miriade di persone che ti passano attorno, frettolosi di andare a lavoro e che non guardano in faccia a nessuno.

Beh! Allo Shinkansen comunque ci arrivo, e prendo, dopo aver controllato 34 volte se era quello giusto, quello che ferma a Osaka e che possono usufruire i possessori del Japan Rail Pass.

Una cosa che non vi ho specificato è che il JR Pass non ricopre gli Shinkansen Express, quelli con meno tappe per intenderci. Sono specificatamente il Nozomi e Mizuho, e condividono gli stessi binari di quelli permessi con il Pass. Qualora si salisse a bordo su uno di questi Express tocca poi pagare una sovrattassa.

Fretta non necessaria

Quindi fatta attenzione, preso il treno e poi, quando arrivato a Osaka, cerco con Maps di dirigermi a Dotonbori usando la Metro locale.
Una volta lì realizzo molto velocemente che sono stato sciocco “Eh certo! Alle 9 di mattina aspettano me a Dotonbori! Certo che a volte non ragiono!”
Perché mai dovrei trovarmi in questo orario in un posto come questo che è maggiormente frequentato dal primo pomeriggio in poi?
Colgo l’occasione di scattare qualche foto del quartiere nel suo aspetto più intimo, quello della pura tranquillità.

Dotonbori di Mattina
Beccare in un momento tranquillo un posto che è solitamente iper affollato ha comunque il suo fascino!

Se non posso stare qui in questo momento devo trovare qualche altra cosa da fare, tra le varie attrazioni escluse quelle già visitate che Osaka offre comunque me ne mancano! Nello scorso viaggio infatti avevo già visitato il Castello di Osaka e il Viale illuminato natalizio… Che ricordi!

Si! Solo ed esclusivamente durante il periodo natalizio è possibile percorrere questo viale illuminato che vedete in foto. I colori sfumano progressivamente per tutti i 4KM di passeggiata. Impossibile mancare la tappa qualora decidiate di andare in Giappone durante il periodo natalizio.


Quindi scelgo alla fine di dirigermi al Kaiyukan, l’acquario “Ring of Fire” di Osaka.

È dall’altra parte della città…

Acqua e Fuoco

Arrivato a destinazione grazie alla Metro scopro che c’è molta gente in Fila per poter entrare, complice ancora una volta questa Golden Week.
Nell’affrettarmi a fare il biglietto scopro, con grande disprezzo, che i prezzi sono maggiorati durante questo periodo di Golden Week per l’Acquario di Osaka.
È una cifra poco più alta (circa tre euro in più) e non ne faccio un problema personale!
Penso al fatto che ci sono molti giapponesi in questa settimana di vacanza, che hanno questa e poco altro a disposizione durante l’anno, vengono “soprattassati” dai giapponesi stessi solo perché è una settimana dedicata al relax? FOLLIA! Lo trovo assurdo!

Non insisto ulteriormente su questa cosa e, dopo aver fatto il biglietto, attendo il mio turno per poter entrare. Si entra in gruppi di circa 300 (forse anche più) persone ogni 30 minuti.

Non so se sapete come funzionano le file in Giappone per quanto riguarda le grandi quantità di persone: Si entra in gruppo [qui un esempio] in fasce orarie e mai pochi alla volta in maniera continua.

Mi tocca attendere almeno un’ora prima di potermi mettere in fila per poi aspettare altri venti minuti per poter entrare. Ne varrà la pena? Lascio volentieri la parola alle foto scattate!

Con “Ring of Fire” si intende tutto “l’anello” delle coste dell’Oceano Pacifico soggette a terremoti e da attività vulcanica. L’Acquario di Osaka infatti presenta specie animali, nella quasi totalità marine, specifiche di questa fascia.

Purtroppo con i miei mezzi e con alcune indisponibilità di questi simpatici esseri non sono riuscito a scattare tutte le foto che volevo. Piango ancora dal non avere una foto decente ad una lontra!

Sfamarsi a più non posso

Questa volta a Dotonbori mi ci dirigo con serietà e con grande intenzione di sfamarmi. Mi sono realmente trattenuto dal mangiare, con in testa l’idea di abbuffarmi e assaporare tutte le specialità locali!
Come non notare da subito la mole di gente che c’è già! “Caspita! Circa tre ore fa era desolata!”
“Takoyaki! Takoyaki!” È la prima cosa che salta in mente di mangiare a Osaka… Tocca fare la fila da qualsiasi venditore!!
“Ma è possibile che in questo periodo bisogna fare la fila per ogni cosa?”!

Mi godo i takoyaki presi, e poi comincio a camminare con l’intenzione di trovare qualche altra cosa che possa soddisfare il palato.
In questo momento realizzo che c’è qualcosa di diverso, perché trovo assurdo che ci sia così tanta gente a quest’ora… Sono convinto che questo posto si popoli dopo un certo orario, e non così presto! Complice ancora una volta la Golden Week? Plausibile! Ma poi…

“Ehi! Ma quelli sono COSPLAYERS?!” “Ce ne sono altri lì!”

Imprevisti e Negligenza

Dotonbori

In riva al fiume dove affaccia Dotonbori si sta tenendo un evento!
Vedo Cosplayers di ogni sorta, tra mondo anime/manga e quello videoludico. Ne riconosco tanti! “Quella signora sta palesemente facendo il cosplay di un personaggio di One Piece!”, “Ma quanti cosplay di Genshin Impact ci sono!?”, “Quello è un cosplay di 2B!?”, “Ma quella è la famiglia Forger!”, “MIKU!“.
Per qualche istante non ho capito cosa stesse succedendo, preso come un bambino ad osservare la prima volta delle giostre! Mi ricordo di una cosa: posso scattare le foto a questi cosplayers!

Caccio la fotocamera dalla borsa e mi accingo a rimettere i settaggi precedenti all’acquario eee… Vedo qualche goccia di pioggia cadere sul display della fotocamera (vi ricordo gravemente danneggiato).
Non mi viene difficile realizzare che sta arrivando la pioggia.
In qualche attimo capisco che è l’ora di aprire l’ombrello, quindi lo prendo dalla borsa… “Cosa prendo dalla borsa se l’ho lasciato a Kyoto?”… “…merda!”

Tutto cambia in un istante

Quindi… Sono sotto la pioggia senza ombrello con l’idea di scattare foto a dei cosplayers, che stanno cercando anche loro di ripararsi dalla pioggia tralasciando il photo shooting stesso!
Non posso fare altro che spostarmi e trovare un riparo.

Fortuna vuole che un giapponese di buon animo mi offre di condividere l’ombrello. Lo ringrazio.
A questo punto mi incuriosisce sapere di che evento si tratta e provo a chiederlo proprio a questa persona “Do You speak english?” e mi fa cenno con la testa che non parla l’inglese. Probabilmente è timido.

Quindi mi rimane il punto interrogativo su che evento sia. Ho comunque il tempo per cercare qualche indizio ad occhio e fare una ricerca rapida sullo smartphone.
Si tratta di uno dei tanti eventi per cosplayers e fotografi fatti sul suolo nipponico proposto da acosta. A essere specifico non capisco di cosa si tratta se non un qualcosa che riguarda il photo shooting professionale a cosplayers professionisti, e forse anche amatoriali. Infatti, prima della pioggia, erano molti i fotografi con i treppiedi, fotocamere costosissime e altri mezzi professionali. Mi sorge anche il dubbio se ho diritto a fare foto a questi bellissimi costumi…

Uno scatto me lo concedo!

Dopo qualche tempo, dopo che si è calmata la pioggia e dopo aver ringraziato il ragazzo che ha condiviso l’ombrello con me, decido di farmi un altro giro nella zona e cerco di rubare quantomeno uno scatto fotografico.

Cosplayers di Genshin Impact
Letteralmente rubato lo scatto, e anche con un pessimo timing!

Notato? Sono tutti cosplayers di personaggi di Genshin Impact. È inutile negarlo, videogioco estremamente popolare e influente che a distanza di due anni e mezzo (passati i tre anni nel momento in cui sto scrivendo l’articolo) ancora al top tra giochi gacha più redditizi, soprattutto nei paesi asiatici (e secondo solo a Honkai: Star Rail, degli stessi creatori)
E penso al fatto che questi in foto non sono nemmeno tutti quelli che ho visto nella zona! Ce n’erano altri molto ben curati che dopo la pioggia non si sono più rivisti.
Tempo di fare questo scatto e la pioggia stava tornando. Purtroppo cambiare zona e mettersi al riparo era la cosa più sensata.

Forzare la mano

Insegna di Dotonbori

Il pomeriggio scorre tra il mangiare e il passeggiare, vincolato nel restare al coperto sotto la strada pedonale commerciale opposta alla Dotonbori. Non faccio a meno di comprare dolci di ogni genere!

Dotonbori, Osaka

Arrivato a ora di cena pieno come non mai, mi sono messo a riflettere su come proseguire la serata. La migliore soluzione in quel momento per me era tornare a Kyoto, ma invece ho scelto di forzare la mano e mangiare un pasto a pancia già piena, pensando “Quando mi ricapita?”. La più grande cazzata (passatemi il termine) della giornata! Nell’ordinare il piatto oltre alla portata principale mi ritrovo un vassoio con tanti altri piccoli piattini con condimenti vari e un immancabile ciotola di riso. “Dove lo trovo lo spazio per questa roba?”.

Dotonbori

Fatto lo sforzo, nel rientrare penso:
“Domani che cosa faccio? … Meglio se prendo un po’ più alla leggera la giornata di domani, visto anche che pioverà tanto.” “Del resto negli ultimi quattro giorni non mi sono fermato un istante”.

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