Into the Spider-Verse: Innovazione nell’animazione

Lo ammetto! Per me affrontare lettere e parole non è facile, preferisco raccontare storie attraverso illustrazioni… Semplicemente disegnando. Però ho comunque voluto fare uno sforzo!
Infatti vi voglio parlare della consacrazione del traguardo innovativo raggiunto nell’animazione. E Spider-Man – Into the Spider-Verse ne è la prova tangibile.

Sono appassionato del mondo dell’arte visiva, tra cui fumetti, illustrazioni e animazioni. Passavo ore e ore in fumetteria a leggere, o anche solo ammirare i disegni di importanti mangaka, fumettisti e anche di artisti emergenti. La mia mente è perfino allenata a riconoscere immediatamente l’opera o l’autore da una singola vignetta o illustrazione! Tant’è che spesso non ricordo i nomi delle opere o gli anni di pubblicazione.

La mia passione mi ha spinto poi oltre! Intraprendendo un percorso di studi centrato su animazione e illustrazione, acquisendo conoscenze sul lavoro che si cela dietro alla creazione di queste incredibili “immagini in movimento”.

Ma prima di continuare andiamo con ordine.

Sproloqui sull’animazione 3D

Cos’è l’animazione prima di tutto?

Facendola semplice: l’animazione è composta da immagini definite “fotogrammi”. Queste ultime messe in rapida successione danno l’illusione del movimento.
Un esempio di questo concetto sono i flipbook!
Chi di voi non ha mai provato a disegnare sul margine di più fogli in un quaderno di scuola? Così poi da sfogliarlo rapidamente per vedere come si muoveva il personaggio. Ecco, questo è l’essenza dell’animazione!

Nel voler continuare a parlarne, ci sono da raccontare molte storie e aneddoti sull’animazione classica, quella disegnata fotogramma per fotogramma. Ma il mio obiettivo oggi è porre l’attenzione per il progresso dell’animazione cinematografica.
Dal miglioramento delle tecnologie software fino all’avvento del 3D, fino all’evoluzione dello stesso 3D!

Un percorso che inizia con Pixar. Un percorso che dopo tanti test e sperimenti con il 3D.
Il loro canto del cigno fu Toy Story nel 1995

Piccolo aneddoto:
I primi render 3D furono realizzati su alcuni Macintosh. All’epoca erano i migliori computer in termini di prestazioni… Salvo che quando dico “su Macintosh”, intendo stanze PIENE di questi dispositivi.
Dispositivi utilizzati per lunghe sessioni per elaborare qualche minuto di animazione.
Non ci credete? Chiedetelo a Craig Good! Uno dei originali dipendenti della Pixar che rispose a questa domanda dei rendering:

un renderman di pixar, quello che vedete intorno sono tutti macintosh!

“…Toy Story è stato originariamente renderizzato nel 1995 e, secondo le nostre migliori stime, i tempi di rendering dei fotogrammi erano in media di circa 4 ore… I nostri fotogrammi originali di Toy Story avevano una media di quattro ore, pari a 240 minuti.

Quindi potremmo ingenuamente aspettarci di poter renderizzare i fotogrammi in soli 15 secondi. In realtà non ci siamo riusciti: i nostri tempi medi di rendering erano probabilmente dell’ordine di 2-4 minuti per fotogramma”

Dopo quella grande impresa le tecnologie sono avanzate cercando sempre modi più sofisticati per velocizzare i rendering e conferire “veridicità” alle scene in 3D.
Tuttavia, nel 2001, Shrek dimostrò l’importanza dello sviluppo stilistico dei personaggi, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla tecnologia nel cinema d’animazione. Invece, molto dopo, nel 2013 Frozen mostrò come la qualità delle superfici e delle luci ambientali potesse conferire forza alle immagini.

Questo concentratissimo riassunto sul 3D dimostra come questa tecnologia non è una moda. Ha un ruolo fondamentale per chi vuole raccontare storie attraverso l’arte! D’altro canto, è importante riconoscere che molte delle innovazioni nell’animazione erano principalmente incentrate sulla resa finale del 3D, a scapito di altri aspetti artistici.

E poi, come un colpo di scena, arriva Sony Animation che cambia le carte in tavola…

Come Spider-Man Into the Spider-Verse entra nella storia dell’animazione

Sony nel 2018 con Spider-Man: Into the Spider-Verse stravolge e rivoluziona il panorama estetico dell’animazione. Un profilo visivo meraviglioso mostrato nel primo film, per poi raffinarlo con il secondo. Così facendo, Sony, ha sfidato le convenzioni visive dell’animazione 3D adottando un’estetica audace, con grandissima personalità che richiama il mondo di appartenenza di Spider-Man… Ovvero i fumetti.

Linee marcate. Trame definite. Colori intensi.
È stato creato un universo visivo unico e dinamico.
Ogni scena è un’opera d’arte in movimento.

Oltre alla grafica di Into the Spider-verse, il film propone una regia riuscita e una storia rielaborata e comprensibile… Anche per chi non conoscesse l’Uomo Ragno. Anche se mi sembra impossibile che qualcuno non lo conosca… Mi sbaglio?

Un fotogramma di questo “Fumetto in movimento”. Oggi già una pietra miliare nell’innovazione nell’animazione.

Il film ha anche mescolato l’animazione al computer con tecniche “manuali”. Con manuali intendo l’uso dell’animazione digitale 2D, un mix che dona unicità alle immagini animate. Questa combinazione di metodi ha reso l’esperienza visiva coinvolgente, senza dimenticare che ha anche caratterizzato notevolmente l’estetica del film.

Come se non bastasse, hanno anche introdotto innovazioni significative nel campo dell’animazione. Impossibile non annoverare l’adozione dell’animazione a passo 2. Questa tecnica sfrutta una soluzione ibrida che permette ai personaggi di assumere un aspetto goffo e/o distintivo.

Ma prima vi spiego cosa si intende con animazione a passo 2.

Cos’è l’animazione a passo 2?

L’animazione a passo 2 è una tecnica che combina elementi dell’animazione al computer con tecniche manuali tradizionali. Con questa tecnica gli animatori creano fotogrammi con variazioni di movimento minime rispetto al fotogramma precedente. Ciò crea un effetto di movimento più lento e meno fluido rispetto all’animazione a passo uno, dove ogni fotogramma mostra un cambiamento significativo.

Un esempio è la scena in cui Miles e Parker fuggono nella foresta. Miles è animato con la metà dei fotogrammi rispetto a Parker, per creare un effetto di goffaggine nel personaggio rispetto al suo mentore. Per comprendere meglio, ecco un video che spiega questo concetto e aggiunge altri dettagli interessanti.

Inoltre, la tecnica a passo 2 permette agli animatori di utilizzare tecniche manuali come il disegno a mano o il collage, integrandole con l’animazione al computer. Questa combinazione di metodi ha generato un’esperienza visiva coinvolgente e ha caratterizzato il film come esteticamente notevole.

Per darvi un’idea migliore prendiamo in considerazione lo Spider-Man Punk presente nel seguito di questo film. In Spider-Man – Across the Spider-Verse, l’utilizzo dell’animazione a passo 2 è accompagnato da collage di pagine di giornali o riviste punk/rock. Ciò conferisce un mood di ribellione e fuori dalle convenzioni sociali.

Spider-man: into the spider-verse: pescare dal passato per costruire il futuro

Spider-Man: Into the Spider-Verse ha anche valorizzato la diversità dei personaggi, presentando una vasta gamma di stili visivi unici provenienti da altri universi, enfatizzandoli.
Ha inoltre dimostrato che l’animazione può abbracciare molteplici estetiche, offrendo una rappresentazione inclusiva e rappresentativa.

Vale la pena sottolineare come alcune delle innovazioni che abbiamo visto in Spider-Man non siano completamente nuove. Infatti, alcune di esse, sono state già utilizzate!

Prima di Into the Spider-Verse ci sono stati il cortometraggio Disney Paperman e la serie TV Il fantastico mondo di Gumball di Cartoon Network. Seppur in maniera più primordiale, entrambi questi lavori si elevano per il loro approccio visivo distintivo e semplice. Catturando l’attenzione del pubblico grazie alla loro originalità ed emotività.

Paperman e Gumball: un tripudio di stile e innovazioni

Nel cortometraggio Paperman, Disney ha unito l’uso del 3D con la grazia delle linee di contorno digitali. L’esperienza visiva è infatti senza eguali! Questa combinazione ha permesso di dare vita a personaggi e ambienti in modo davvero dettagliato. Tutto ciò mantenendo al contempo un fascino artistico che ricorda i tratti di un disegno a mano.

E come se non bastasse Paperman ha dimostrato che l’animazione in 3D può abbracciare l’estetica dei disegni tradizionali. Nuove strade a nuove possibilità creative si sono aperte!

Qui non menzionare la serie TV Lo Straordinario Mondo di Gumball diventa impossibile! Distribuito da Cartoon Network, Questa serie animata ha portato delle vere e proprie stravaganze. Come l’integrazione di vari tipi di animazione e modellazione all’interno di un contesto 3D/2D.

Nelle puntate si assiste a combinazioni di personaggi disegnati a mano, elementi in 3D, oggetti in stop-motion… E persino animazioni reali. Tutto in maniera omogenea e perfetta! Questa miscela di tecniche ha dato vita a uno stile visivo davvero giocoso. Un mondo dove diverse forme di animazione convivono in maniera armoniosa.

Gumball ha dimostrato che l’animazione può essere un terreno fertile per la sperimentazione e follia nel mescolare diverse tecniche. Gli autori sono riusciti a creare qualcosa di accattivante e originali e mai banale.

Ma ora, torniamo a parlare di Spider-man

Il mondo dell’animazione sta cambiando

Into the Spider-Verse ha di fatto evoluto nuovamente l’industria dell’animazione.
Influenzando lavori successivi e ispirando una nuova generazione di artisti e animatori, pronti a sperimentare nuove frontiere estetiche.

Un esempio di film che segue questa tendenza è I Mitchell contro le macchine. Questo film combina varie tecniche con umorismo e gag contemporanee. Altro esempio: Il gatto con gli stivali 2: l’Ultimo desiderio, che usa l’animazione a passo 2 nelle scene più movimentate.
Infine, Arcane è una serie animata basata sul videogioco League of Legends, che utilizza uno stile pittorico sulle superfici dei modelli 3D.

Il seguito di Into the Spider-Verse, Spider-Man: Across the Spider-Verse, conferma l’idea del primo film. Oltre a migliorare in ogni dove, il lungometraggio dona a ogni personaggio uno stile artistico inimitabile.

Ad esempio Spider-Man Scarlatto è rappresentato con ombre nette e piene, proprio come nei fumetti.

Spider-Punk usa uno stile ispirato alle riviste musicali. Si distingue dagli altri personaggi per i ridotti fotogrammi per secondo. Il risultato infatti è ribelle!

E come non citare l’universo di Gwen Stacy! Caratterizzato da un aspetto acquerellato. Colori pastello che non fa altro che deliziare l’occhio! Con i colori complementari che la fanno da padrone.

Invece Spider-Man 2099, Miguel O’Hara, è rappresentato con uno stile animato futuristico, che si adatta al personaggio stesso.

Spider-Man: Across the Spider-Verse risulta essere affascinante sotto ogni punto di vista. Vedere così tanti stili animati insieme rende l’esperienza nella visione senza precedenti!

E senza dimenticare i camei presenti! Lo Spider-Gatto, lo Spider-Scimmia… E Peter Parkedcar… La spider-car. Tutti personaggi esistenti…

Si, lui è Peter Parkedcar. Originariamente nato come uno scherzo sarà poi pubblicato in Amazing Spider-Man.
(Prima comparsa in Amazing Spider-Man vol.3 #12)

Quindi, quando guarderete Across the Spider-Verse, tienete d’occhio tutti questi personaggi. Apprezzerete la varietà di stili che rendono questo film assai speciale!

E non è tutto

Le innovazioni non le vediamo solo nei ben caratterizzati personaggi. Anche i Paesaggi e i contesti godono dello stesso trattamento.

Le ambientazioni e la cura dei dettagli è straordinaria! Si amalgama perfettamente nei vari Spider-Versi. L’ambiente di Gwen Stacy stesso è valorizzato in modo sorprendente. Per esprimere quello che prova o percepisce la giovane protagonista, si utilizzano colori appropriati al contesto. L’ impatto visivo è coinvolgente!

fotogramma della stanza di Gwen in Spider-man Across the spider-verse

Le inquadrature sono un elemento cruciale per la cinematografia. In effetti, negli ultimi anni e attraverso vari media, abbiamo assistito a un notevole progresso nell’arte delle inquadrature. Incluso il mondo dei videogiochi… E il maestro Kojima lo ha dimostrato più e più volte!

La combinazione di stili di animazione, colori e inquadrature rende Across the Spider-Verse un’esperienza visiva singolare. L’omaggio all’universo dei fumetti è palese.

Non dimentichiamo mai che i film d’animazione rappresentano un medium artistico che può affascinare, coinvolgere ed emozionare un pubblico di tutte le età. Questi offrono esperienze visive e narrative complesse e avvincenti. Non è un semplice intrattenimento per bambini.

L’animazione cinematografica ha svolto un ruolo cruciale nel promuovere la diversità e l’inclusione. Ha contribuito in maniera significativa a valorizzare rappresentazioni più ampie. Offrendo un mezzo unico per narrare le esperienze di persone di diverse etnie, generi e background.

È essenziale apprezzare l’innovazione nei film d’animazione non solo come una forma d’arte significativa, ma anche riconoscerne l’impatto nella sua cultura cinematografica. Dobbiamo valorizzare i talenti eccezionali degli animatori, dei registi e degli artisti che operano dietro le quinte! Dedicano per noi il loro impegno per creare opere straordinarie.

Opere capaci di trasformare e superare i confini della realtà.

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